I simboli sulla plastica, soprattutto sulle bottiglie, giocattoli e flaconi di cosmetici, definiscono il prodotto che stiamo maneggiando. Ma cosa vogliono dire?
Le raffigurazioni sul fondo delle bottiglie, bicchieri, flaconi in plastica e anche altri oggetti non sono altro che simboli del tipo di plastica , effigi che spesso ritroviamo stampate in alcune parti di un oggetto ma di cui pochi sanno il significato.
Ebbene tali simboli in realtà vanno ad indicare solo alcuni dettagli sull’oggetto in questione:
- Proprietà di utilizzo;
- Polimeri indicati;
- Smaltimento;
- Numero di ricicli possibili.
Sebbene quest’ultimo dettaglio si possa estrapolare tramite alcune prime informazioni.
Premessa: simboli base
Prima di iniziare a capire le diciture, è bene conoscere i simboli più importanti e basilari che troviamo sulla plastica. Il primo è il simbolo esagonale o a forma circolare: sempre più raro, indica semplicemente l’entità del materiale e sì dà per scontato che non sia riciclabile, come spiegano anche le linee guida della normativa europea del 97. Mentre, quello che riscontriamo più spesso è il simbolo triangolare, composto da 3 frecce che si inseguono: indica che il prodotto può essere riciclato.
Solitamente poi all’interno e sotto a tali simboli troviamo rispettivamente numero e sigla, riferita al materiale impiegato e al numero di polimeri che compongono il prodotto.
Simboli sulla plastica: come vengono indicati Pet, Pe e Pvc
Il PET è il materiale plastico più utilizzato. Impiegato sia per fini alimentari (bottiglie per acque minerali, bottiglie per bevande, bottiglie per altri liquidi alimentari) ma anche per il settore della cosmesi (flaconi di shampoo, detersivi, ecc.). Si tratta di un materiale molto leggero (circa 40 grammi per bottiglia da 1,5 litri), infrangibile e la sua composizione chimica lo rende riciclabile al 100% sebbene non illimitatamente.
Sul fondo degli oggetti in PET, troverete la dicitura come in foto, indicato con la presenza del numero 1 (il numero dei polimeri che lo compone) all’interno di un triangolo simbolo del riciclo. In alternativa, troverete il suo nome all’interno di un cerchio o di un simbolo esagonale, monito che il flacone non dev’essere assolutamente riutilizzato quando finito.
Il PE sta per polietilene, ed è una resina termoplastica ottenuta dalla polimerizzazione. In alcune occasioni il produttore del materiale specifica se si tratta di PE ad alta densità (HDPE, PE-HD) o a bassa densità (LDPE, PE-LD), nel qual caso lo si può trovare indicato anche con il numero 2 o 4 a seconda del tipo. Questo genere di materiale può essere utilizzato per i contenitori per detergenti, fogli plastificati, tubi, giocattoli, contenitori degli yogurt, di bicchieri per bevande calde, coperchi per barattoli e giocattoli, o più spesso sacchetti impiegati per la spesa, per l’immondizia o per surgelare i cibi.
Altro materiale plastico molto impiegato è il PVC (Polivinilcloruro) che, a differenza dei precedenti, viene utilizzato per avvolgere gli alimenti, materiali per imballaggi, tubazioni, finte pelli, giocattoli, parti di automobili e fili elettrici. Essendo un materiale molto robusto, è molto utilizzato in meccanica, carrozzeria per auto, o anche per l’elettronica. Tra i simboli sulla plastica, troverete la sua dicitura con il suo nome sottostante il triangolo con le frecce e al suo interno il numero 3.
Simboli utilizzati per PP, polistirolo e altri polimeri
Il polipropilene, ovvero PP, non è altro che il Polipropilene o Moplen. Tale materiale plastico viene utilizzato per realizzare un numero altissimo di oggetti, tra cui contenitori, oggetti di arredo, mobili, flaconi per detersivi (quelli molto chimici), giocattoli oppure siringhe. Come avrete capito è un materiale molto più resistente rispetto ai su citati, e per questo facilmente riutilizzabile. Il suo simbolo corrisponde al 5 che sarà inserito all’interno delle tre freccette verdi oppure, in alternativa, nel caso non possa essere riutilizzato (è il caso delle siringhe) troverete la dicitura PP all’interno di un cerchio.
Il polistirolo è un materiale totalmente diverso. Di tipo termoplastico, è un derivato del petrolio ed ha un utilizzo differenziato in base agli ambiti: da isolante per le costruzioni, così come protezione nell’imballaggio di merci e prodotti. Peculiarità del prodotto riguarda il suo riutilizzo: essendo un materiale resistente e duraturo (se si pensa anche che è difficile da smaltire).
Sarà indicato con la cifra 6 volte ed è molto più probabile trovare la dicitura con le freccette del riciclaggio, piuttosto che la sigla “assoluta” cerchiata seguito, dalla scritta PS.
Concludiamo il nostro articolo parlando degli altri polimeri. Vengono indicati con il numero 7 all’interno del simbolo triangolare di riciclo o all’interno del simbolo circolare, ma con la dicitura PI, vale a dire “materiali poliaccoppiati”. Non si tratta di plastica, ma di accoppiamenti di materiali di tipo diverso. È il caso di materiali quali la carta dei salumi (carta-plastica), i famosi tetrapack (che spesso buttiamo nella carta) o la confezione del caffè, o ben altre quali alcune buste per le medicine.
Tali materiali non sono ancora del tutto riciclabili. Ma per farlo occorre separarli (lì dove possibile) e gettarli separatamente.
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Fonti: Normativa europea 1997, linee guida comieco