Ue approva direttiva su acqua potabile: acqua sicura e meno plastica

L’Ue approva la direttiva sull’acqua potabile, per un acqua più sicura ma con meno plastica.

Oltre 1,8 milioni di europei hanno chiesto e ottenuto che l’iniziativa da loro firmata Right2Water diventasse legge, finalmente l’Ue approva la direttiva su acqua potabile per garantire acqua di rubinetto di alta qualità in tutta l’Unione.

Questo per incoraggiare l’utilizzo dell’acqua di rete ai cittadini europei e di conseguenza ridurre il consumo di quella in bottiglia. Con questa direttiva sarà migliorata ancor di più l’acqua poiché sono stati fissati parametri più severi per alcuni inquinanti tra cui il piombo, sostanze farmaceutiche, microplastiche e composti che alterano il sistema endocrino.

Progetto per acqua più potabile entro il 2022

Entro l’inizio del 2022 la Commissione stilerà l’elenco delle sostanze e dei composti da monitorare e quali sono le sostanze autorizzate ad entrare in contatto con l’acqua potabile. La nuova direttiva, a distanza di vent’anni dell’entrata in vigore della prima direttiva sull’acqua potabile, renderà la nostra acqua potabile ancora più sicura perché terrà conto anche delle nuove sostanze inquinanti.

Inoltre gli Stati membri dovranno garantire la fornitura gratuita di acqua negli edifici pubblici e incoraggiare ristoranti, mense e servizi di catering a fornire l’acqua ai clienti gratuitamente o a basso costo. I Paesi Ue dovranno inoltre adottare delle misure per migliorare l’accesso all’acqua per i gruppi vulnerabili, come i rifugiati, le comunità nomadi, i senzatetto e le culture minoritarie come i Rom.

I vantaggi ambientali

Secondo la Commissione europea, oltre ai vantaggi ambientali, un minore consumo di acqua in bottiglia potrebbe aiutare le famiglie dell’Ue a risparmiare più di 600 milioni di euro all’anno. L’Italia ha già dei parametri qualitativi per l’acqua del rubinetto tra i migliori d’Europa, eppure i cittadini del nostro paese bevono in media più acqua in bottiglia di tutti in Europa. Resta invece molto da migliorare l’infrastruttura idrica: come testimoniano gli ultimi dati Istat, perdiamo qualcosa come il 42% dell’acqua immessa in rete, che viene sprecata senza neanche arrivare al rubinetto. Si tratta di 156 litri al giorno per abitante: quantità che basterebbe a soddisfare ogni anno le esigenze idriche di circa 44 milioni di persone.

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Tratto da: Greenreport.it